Questa ricetta estiva, facilissima e di grande impatto, è la migliore che io conosca per condire gli spaghetti e fare un figurone ad una cena con amici o parenti.
Il successo è assicurato, la bontà del pomodorino che saprà di arrostito al forno vi sconvolgerà le papille gustative!
Ingredienti:
500 grammi di pomodorini o datterini
480 gr. di spaghettoni
pane grattato
olio evo
Origano
sale
parmigiano se gradito
Preparazione
Tagliare a metà longitudinalmente i pomodorini, dopo averli lavati, e adagiarli su una larga teglia con la carta forno a faccia in su.
Far cadere un filo di olio sui pomodorini, cospargere di origano, pan grattato, salare e infornare 30 minuti a 180 gradi ventilato, e 10/15 minuti statico. I pomodorini devono afflosciarsi ma non abbrustolire: si deve formare un pò di crosticina col pan grattato, ma devono restare morbidi.
POMODORINI NEL FORNO
Preparare gli spaghetti, scolarli al dente, unire i pomodorini e mescolare in modo che si rompano un poco, sprigionando il loro sughetto, aggiungere olio se necessario. Servire ben caldi.
Ideale per celiaci, intolleranti al lattosio e amanti del cibo sano.
La nostra amica Laura Scaramozzino, autrice di talento e abile scrittrice di romanzi e racconti molto curati ed avvincenti, un giorno ha pubblicato la foto che vedete sotto.. e come non chiederle la ricetta di questa bontà al pesto di mandorle?! Lei, con la gentilezza che la contraddistingue da sempre, ci ha mandato la ricetta.. ed eccola qua per voi!
Ingredienti:
15 mandorle (non pelate) circa
80 grammi di penne di grano saraceno al cento per cento
Un cucchiaio di olio evo
Un cucchiaino di curcuma
Mezzo cucchiaino di zenzero.
Un pizzico di sale
Preparazione
Mettere l’acqua per la pasta a bollire. Nel frattempo, pestare nel mortaio le mandorle, aggiungendo l’olio e il sale.
Quando l’acqua bolle, versare la curcuma e lo zenzero e salare.
Mettere la pasta, mescolare bene e aspettare il fine cottura.
Una volta al dente, scolare lasciando un po’ di acqua di cottura.
Accorpare le mandorle e mescolare a fuoco molto basso finché non si forma una cremina.
Spegnere e impiattare.
Ideale per celiaci, intolleranti al lattosio e amanti del cibo sano.
Oggi abbiamo cucinato una buonissima vasocottura #vegan : in una ciotola abbiamo tagliato a fettine con la buccia ben pulita delle patate piccole, dei broccoli, dei funghi champignons, aggiunto dei pomodorini cherry interi, un po’ di cipolla, aromi vari, aglio a pezzetti, un po’ di sedano fresco tagliato sottile, olio e sale: dopo avere mescolato bene il tutto lo abbiamo disposto in barattoli #weck porzione di per tre persone, e messo a cuocere in microonde singolarmente per 8 minuti ogni vasetto, a tappo sigillato. Poi, dopo che i vasetti hanno riposato per almeno due ore affinché si possa creare il sottovuoto, possiamo consumarli passandoli al microonde per tre minuti per farli aprire entro 15 giorni di normale conservazione in frigo. Le verdure così cotte mantengono tutti gli aromi e i sapori originali. Vi stupirete per la bontà degli ingredienti! Buon appetito allora! #vegetariano#foodporn#vegano#veganfood#vasocotfura
È più che noto quanto vi sia una stretta correlazione tra l’eccessivo consumo giornaliero di sale e l’insorgenza dell’ipertensione arteriosa e di diverse patologie all’apparato cardiovascolare. Per questo è necessario ridurre il più possibile l’assunzione di sale, anche se questa scelta va spesso a discapito del sapore dei cibi. Allora come si può diminuire la quantità di sale in cucina senza rinunciare al gusto delle pietanze? La soluzione c’è e si chiama gomasio.
Il gomasio – dal giapponese goma, semi di sesamo e shio, sale – è un condimento di origine asiatica preparato a partire da una combinazione di sale marino e semi di sesamo tostati e tritati e per il suo sapore è indicato come l’alternativa ideale al sale da cucina.
I semi di sesamo sono per loro natura molto saporiti e ciò fa sì che il gomasio possa essere un condimento adatto a dare sapore ai cibi con pochissimo sale.
Oltre ad avere il pregio di ridurre il sale, il gomasio possiede tutte le proprietà benefiche dei semi di sesamo. Innanzitutto è un alimento molto ricco dal punto di vista nutrizionale perché contiene vitamine, grassi insaturi, sali minerali e modeste quantità di proteine. E’ ricco di calcio, un sale minerale importante per lo scheletro e per la prevenzione dell’osteoporosi.
Il gomasio può aiutare a combattere la stanchezza, a migliorare la memoria, ad alleviare una lieve emicrania e la nausea, inoltre potenzia le nostre difese immunitarie offrendoci una protezione in più dalle malattie. Infine nel gomasio sono presenti due sostanze particolari del sesamo: la sesamina e la sesamolina: due antiossidanti che contribuiscono a regolare il livello di colesterolo nel sangue e a migliorare le funzioni epatiche (del fegato).
Un indispensabile accessorio per la vostra cucina senza dubbio è la vaporiera, che ci consente di cucinare in modo sano, vegan e naturale moltissimi dei cibi da portare sulla nostra tavola. I vantaggi infatti offerti da questo elettrodomestico sono tanti, prima di tutto perché le vitamine degli alimenti si riduco al minimo durante la cottura, ma anche perché si possono preparare più pietanze contemporaneamente. I modelli non sono tutti uguali, variano ovviamente per dimensioni, potenza e soprattutto prezzo.
La prima cosa che si valuta in un prodotto, talvolta erroneamente, è il design. Quasi tutte le vaporiere usano tre vaschette, solitamente nelle schede tecniche troviamo la somma espressa in litri, questa varia dai 10 ai 12 a seconda del modello (meglio non riempirli troppo per una migliore cottura).
Se avete una famiglia numerosa è meglio prenderne una più capiente. Per lo spazio che potrebbe occupare nei mobili della cucina, non preoccupatevi più di tanto, visto che quasi sempre le vaschette sono impilabili, ovvero l’una può essere inserita dentro l’altra.
Le vaporiere di fascia inferiore mettono in commercio vaschette totalmente in plastica, mentre i modelli di fascia medio-alta le fabbricano con una base in acciaio inox. Per quanto riguarda la pulizia non c’è poi molta differenza, ma per quanto riguarda la cottura è sicuramente un vantaggio.
Innanzitutto è necessario porre attenzione alla potenza offerta dal modello che state valutando: avere una vaporiera che si scalda rapidamente è un vantaggio, questo fattore può infatti ridurre seppur di poco la perdita di minerali e vitamine nei cibi. Per questo motivo una vaporiera potente è preferibile, senza contare che i modelli con poche Watt spesso fanno un forte rumore e il motore sembra soffrire troppo. In generale diciamo che sotto le 700 Watt possiamo cominciare ad avere un po’ di dubbi. Altre caratteristiche da valutare sono gli accessori in dotazione, inutile per esempio avere una ciotola per il riso minuscola, molto interessante invece è l’appoggio per le uova.
Particolare attenzione va posta alle funzioni che l’apparecchio offre. La vaporiera è un apparecchio molto semplice da utilizzare, basta inserire l’acqua nel serbatoio e girare una manopola che identifica il timer. Ovviamente parliamo dei modelli base, particolarmente indicati a chi non ama poi molto la tecnologia. Ci sono però anche vaporiere con particolari funzioni, queste si possono azionare tramite display digitale e hanno il vantaggio di avere più opzioni (ad esempio la cottura variabile, ideale per alcuni alimenti come il pesce). Cosa che fa realmente la differenza tra il timer manuale e quello digitale è però la precisione, poichè può succedere di avere errori di tempo anche fino a due minuti di anticipo, parliamo ovviamente di quello manuale.
Per scegliere la migliore vaporiera che faccia al caso nostro, è necessario pertanto informarsi in modo corretto. Le indicazioni riportate sopra dovrebbero esservi di aiuto nella scelta in quanto derivano dalla nostra diretta esperienza con questo prodotto.
Abbiamo individuato le tre migliori vaporiere a seconda delle esigenze di ognuno, che potete scegliere tra le tre più vendute qui sotto:
..una rosa è una rosa è una rosa… cantava Giuni Russo.. e quale migliore omaggio alla grande artista che non confezionare un dolcetto vegan a base di mele in guisa di rose?
Le mele sono il frutto per eccellenza, fonte di vitamine e sostanze curative per il nostro corpo.
Se il vecchio detto recita “una mela al giorno toglie il medico di torno” c’è un perché e ci si potrebbe sorprendere nel conoscere quali sono le proprietà della mela rossa e quanto faccia bene alla salute. Già, perchè le mele sono ricche di fibra quindi aiutano a ridurre i disturbi intestinali, compresi diverticolite, emorroidi e – come indicato dalle ricerche – anche alcuni tipi di cancro.
La mela rossa aiuta anche a controllare i livelli di insulina (se consumata con moderazione) pulisce e disintossica, infatti contribuisce a eliminare i metalli pesanti in circolo nel corpo, come piombo e mercurio. Secondo la medicina cinese, poi, rafforza il cuore, disseta, migliora l’efficienza dei polmoni, diminuisce le mucose e aumenta i fluidi corporei.
Ancora un consiglio: personalmente suggerisco di usare una teglia da forno con gli stampini rotondi già predisposti, come questa che vi consiglio di acquistare per la buona riuscita di questo dolce!
Allora, godetevi questa ricetta e sorprendete gli amici con un dolce veramente delizioso!
INGREDIENTI
1 mela rossa grossa
1 confezione di pasta sfoglia rettangolare Vegan (senza burro)
3 cucchiai di zucchero di canna
1 limone
3 cucchiai di marmellata di rose (o albicocche)
3 cucchiaini di zucchero a velo
1 spolvero di cannella
COSTO
5 euro
PREPARAZIONE
tagliare la mela a metà verticalmente, togliere il torsolo, e affettarla a fette fini di circa 3 millimetri tutte uguali;
prendere una boule dove mettere lo zucchero di canna, il succo del limone, la cannella e le mele tagliate;
mettere la boule nel forno a microonde per circa 4/5 minuti, affinchè le mele abbiano una parziale cottura;
accendere il forno a 180 gradi;
tagliare la pasta sfoglia in 6 strisce uguali tra loro;
diluire la marmellata con tre cucchiai di acqua utilizzata per cuocere le mele;
prendere la striscia di pasta sfoglia orizzontalmente, metterci due cucchiaini di marmellata spalmata, adagiarvi le mezzelune di mela una sovrapposta all’altra, sino a formare un intero merletto superiore;
ripiegare il lembo inferiore della pasta su quello superiore, come a formare una lunga tasca dalla quale sporgono le fette di mela come un merletto, appunto;
ora avvolgere delicatamente la lunga striscia su se stessa, sino a formare come un bocciuolo di rosa le cui foglie sono le fettine di mela;
adagiare la rosa in uno stampo per muffin da 6 e proseguire con le altre sino a riempirlo;
cospargere ogni rosa con due cucchiai di acqua di cottura delle mele;
infornare a 180 gradi per 30/45 minuti (attenzione che non brucino le fette di mela);
Una ricetta veloce, da mettere insieme con poche cose che potete avere nel vostro frigo e dispensa. La pasta è sempre una golosità per ogni pranzo e cena, ed è difficile resistervi. Scegliete un fusillo di Kamut come questo, a cottura al dente. Nel mentre mettete nel mixer i pinoli, non tostati ma ancora umidi, e fateli andare velocemente sino a polverizzarli. Aggiungete del pepe bianco e un cucchiaio di olio EVO. Mentre la pasta bolle, unite nel mixer una confezione di panna vegetale alla soia, ed allungate la salsa con acqua bollente di cottura. Scolate la pasta e fatela saltare ancora al dente in una padella con acqua di cottura e la salsa. Servite con una spruzzata di prezzemolo fresco e gustatevi tutta la bontà che solo un piatto di pasta può regalarvi!
La Spagna, le isole… le Baleari… Ecco per voi una delle ricette più popolari e semplici, ma allo stesso tempo gustose, della cucina menorchina. Pronti per un antipasto o un aperitivo profumatissimo e piccantino?!
1 kg. pomodori maturi
200 gr. cipolla
2 peperoncini verdi
4 spicchi d’aglio
olio
prezzemolo
acqua (circa 1 piatto per persona)
sale
pane abbrustolito
Tritate finemente la cipolla, l’aglio, i peperoncini e i pomodori.
Fate soffriggere a fuoco dolce la cipolla con l’aglio per circa 5 minuti, aggiungete i peperoncini e quando la cipolla inizia a diventare trasparente (non deve bruciare) aggiungete i pomodori, il prezzemolo ed un pizzico di sale. Lasciate cuocere per circa 20 minuti, sempre mescolando. Quando i pomodori sono cotti – risulta una salsa densa – aggiungete l’acqua e fate scaldare, senza farle mai raggiungere il bollore.
..con questo bel tavolo vegan, col nostro pranzetto, vi salutiamo da Fuerteventura dove stiamo lavorando per voi ogni giorno alle nuove ricette della stagione entrante! Buona Estate a tutti!
Questo è un classico primo piatto che in genere in non vegetariani fanno trovare sulla tavola ai vegetariani e vegani, perché stranamente è una di quelle cose che viene in mente un po’ a tutti. In realtà si tratta non di una lasagna di “ripiego”, triste ed insapore, ma di un vero trionfo di delicatezza e raffinatezza culinaria, specialmente se viene eseguita in modo impeccabile. La lasagna fa sempre domenica, o festa grande in tavola, ma è anche una ottima risorsa perché –se mentre le cucinate- ne fate qualche teglia in più, si può facilmente congelare e degustare durante la settimana, quando arrivate a casa tardissimo e non c’è tempo né voglia di cucinare!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 12 carciofi freschi bio;
– 400 gr. di pasta per le lasagne fresca bio senza uova;
– 4 scalogni;
– 1 spicchio di aglio;
– 1 bicchiere di vino bianco secco;
– 1 mazzetto di prezzemolo;
– 800 ml. di besciamella vegan;
– 100 gr. di pane integrale;
– olio EVO;
– sale;
TEMPO 60 minuti
COSTO 10 euro
DIFFICOLTA’ ****
PREPARAZIONE
Pulite accuratamente i carciofi, togliete le foglie esterne più dure, togliete la barbetta interna, e tagliateli a striscioline molto sottili. Tagliate finemente lo scalogno e l’aglio, e mettete a soffriggere con olio evo. Salate a piacere. Una volta imbiondito lo scalogno, sfumate col vino bianco e lasciate consumare. Aggiungete acqua tiepida continuamente, per permettere ai carciofi di perdere fibrosità e sfaldarsi. Fate cuocere per almeno 30 minuti, fino a che non avrete un composto morbido e profumato. Tritate il prezzemolo ed unitelo ai carciofi mentre riposano.
A parte preparate la besciamella vegan, come già illustrato nelle nostre ricette precedenti, oppure acquista tela già pronta nei negozi biologici. Fate bollire l’acqua salata ed immergetevi due alla volta le losanghe di pasta, avendo cura di toglierle senza romperle: usate una molletta da cucina. Prendete una teglia, mettevi dell’olio sul fondo, e cominciate posizionando uno strato di pasta delle lasagne, un po’ di carciofi e la besciamella. Fate almeno tre strati. Coprite l’ultimo completamente con la besciamella, e cospargete di pane integrale grattato. Infornate a 180 gradi per almeno 30 minuti, sino a che non si formerà una crosticina sulla superficie. Servite in porzioni rettangolari, non troppo bollenti.
In Piemonte, il “Pusacafè” è un digestivo che viene, appunto, servito dopo il caffè. La parola “pusa” significa “spingi”, nel senso che questo digestivo, nello stomaco, arrivando per ultimo a fine pasto, spinge giù tutto, dal caffè in giù, per digerire e sturare lo stomaco dai bocconi magari un tantino indigesti. Ora, con alcuni amici ci siamo di recente trovati per scambiarci le nostre rispettive visioni sul mondo, sulla vita e sulla società e, visti i risultati delle considerazioni fatte insieme, ci siamo resi conto che, mai come oggi, abbiamo bisogno di un bel “pusacafè” per digerire l’indigeribile, ovvero gli orrori e le aberrazioni che quotidianamente si incontrano nel nostro cammino. Per questo motivo, abbiamo inventato questa ricetta, per un vero digestivo “Pusacafè” originale, vegan e assolutamente efficace, visti i tempi che corrono!
INGREDIENTI PER 1 LITRO
– 1 lt. di grappa secca;
– 5 foglie di basilico;
– 5 foglie di menta;
– 5 foglie di melissa;
– 5 foglie di salvia;
– 40 foglie di citronella o limone;
– 3 cimette piccole di rosmarino;
– 3 cimette di finocchio;
– 3 foglie di alloro;
– 1 limone piccolo (solo la buccia);
– 400 gr. di zucchero di canna chiaro bio;
TEMPO 10 minuti + 2 giorni
COSTO 5 euro
DIFFICOLTA’ *
PREPARAZIONE
Fate bollire la buccia di limone con la grappa e lo zucchero, a fuoco lento, per 10 minuti. Prendete un pintone da 2 litri di capacità, introducetevi tutti gli ingredienti e la grappa ancora calda. Tappate e tenete in luogo chiuso per due giorni, rovesciando e mescolando due volte al giorno. Filtrate con un colino finissimo, e mettete a riposo in bottiglie da mezzo litro. Servite sia a temperatura ambiente sia dal frigo in estate.
Sarebbe stato la passione di Lucrezia Borgia questo bicchierino di sgroppino, da sopire in allegria prima di cadere con la testa sul tavolo definitivamente avvelenati! Beh, non abbiate timore, questo delizioso dessert, ideale come chiusura di una cena dai sapori “decisi”, lo abbiamo definito tale perché delicatamente acidulo, rinfrescante, sgrassante del palato e dal sapore deciso ma delizioso!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 4 kiwi bio;
– 4 ravanelli bio;
– 2 limoni;
– 1 bicchierino di vodka purissima;
– 4 cucchiai di zucchero di canna;
TEMPO 10 minuti
COSTO 4 euro
DIFFICOLTA’ *
PREPARAZIONE
Nel mixer, introducete i kiwi sbucciati, 3 ravanelli sbucciati, lo zucchero e il succo dei limoni. Frullate quanto basta, sino ad ottenere un composto denso e fermo. Tagliate 12 fettine di rapanello molto sottili, che userete per decorare il bicchierino ove riporrete il composto, dopo averlo fatto riposare in frigo almeno 1 ora.
Primavera… rapanelli.. arance.. limoni… mele.. tempo di marmellate profumate, naturali, fresche, biologiche e ottime da consumare al mattino con le vostre fette integrali bio, per darvi la carica giusta per tutta la mattinata. La colazione è fondamentale per restare in salute: ben l’80% delle persone sane e magre fa una abbondante colazione, a riprova che il primo pasto della giornata deve essere quello appena svegliati. Fatelo con cereali, frutta fresca bio e una buona marmellata, magari fatta da voi. Se poi aggiungete qualche noce e tanto the, la vostra giornata sarà piena di sole e di energia!
INGREDIENTI PER 4 BARATTOLI
– 500 gr. di rapanelli freschi;
– 1 kg. di arance pelate a vivo;
– 1 kg. di mele bio sbucciate;
– 500 gr. di limoni pelati a vivo;
– 500 gr. di zucchero di canna;
– 1 pizzico di sale;
TEMPO 75 minuti
COSTO 5 euro
DIFFICOLTA’ **
PREPARAZIONE
Pulite i rapanelli e tagliateli a tocchetti, tagliate e a vivo arance e limoni, togliete i semi e tagliateli a tocchetti. Mettete in una pentola capiente tutti gli ingredienti, con 2 litri di acqua, e fate sobbollire a fuoco basso, rimestando di tanto in tanto. Fate cuocere per circa 60 minuti. Se occorre aggiungete acqua o prolungate la cottura. Se vi piace la confettura a tocchetti, invasatela così. Se invece vi piace più omogenea, frullate col minipiner ad immersione direttamente nella pentola sino a raggiungere la consistenza voluta. Sterilizzate i vasetti prima di riempirli, passandoli nell’acqua bollente e successivamente tendete una carta di cellophane sui vasetti appena riempiti e lasciate raffreddare lentamente la marmellata prima di chiudere con il tappo. Conservate i barattoli in un luogo asciuttoe con poca luce, fateli riposare per almeno 15 giorni e, per precauzione, consumate la marmellata entro e non oltre i 12 mesi successivi.
Perché gli gnocchi di semolino si chiamino “alla romana” resta un mistero: non c’è nessun collegamento ufficiale o nessuna storia che riconduca alla cucina romana questo tipo di gnocco, che gnocco poi non è. Di sicuro resta una prelibatezza, che proprio sovente di giovedì si trovano nel menù del giorno in alcune storiche taverne di Trastevere, in onore del detto: “Giovedì gnocco”! Qui li proponiamo in esclusiva versione vegan, pertanto non scordatevi di portarli in tavola proprio di giovedì!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 300 gr. di semolino;
– 1 lt. di latte di soja naturale;
– 2 cucchiai di fecola di patate;
– 50 gr. di margarina vegan bio senza grassi idrogenati;
– parmigiano vegano;
– sale;
TEMPO 30 minuti
COSTO 5 euro
DIFFICOLTA’ **
PREPARAZIONE
Mettete il latte di soia a bollire con il sale e, quando comincia a bollire, versatevi lentamente il semolino, mescolando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Lasciate cuocere per circa 10 minuti, sempre rimestando con la frusta. Togliete dalla fiamma e aggiungetevi la margarina, la fecola e il parmigiano vegano. Versate il composto nella leccarda del forno e aiutatevi con una paletta per ottenere uno strato alto circa 1 cm. uniforme. Con un coppa pasta piccolo o con un bicchiere di 3-4 cm. di diametro ricavate dei dischetti rotondi, che andrete ad adagiare in una pirofila precedentemente imburrata, uno accavallato all’altro. Spolverate con parmigiano veggiano e aggiungete qualche fiocchetto di margarina. Infornate a 200 gradi per circa 20 minuti, sino a che non si formerà una crosticina. Servite ben caldi.
Questa è una idea per la colazione, ma ottima anche per la merenda, soprattutto dei bambini, ma anche per gli adulti che si sentono bambini mai cresciuti! Viene utilizzato il burro di arachidi che, a dispetto di quello che si pensa nella nostra cultura mediterranea, è una sostanza molto nutriente e sana in quanto, se acquistato nei negozi bio nella sua versione senza oli aggiunti (palma o altre schifezze), ovvero contenente solo arachidi con il loro proprio olio, contiene dei principi nutritivi nobilissimi.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 4 fette di pane integrale;
– 4 cucchiai di burro di arachidi;
– 1 cucchiaio di semi di lino;
– gocce di cioccolato amaro puro;
– una manciata di mirtilli;
– 2 banane mediamente mature;
TEMPO 5 minuti
COSTO 4 euro
DIFFICOLTA’ *
PREPARAZIONE
Fate tostare leggermente il pane nel tostapane o in forno, senza farlo seccare troppo. Spalmate per ogni fetta un cucchiaio di burro di arachidi. Tagliate le banane in fette oblunghe, ovali e sottili, e disponete 6 fettine su ogni fetta. Spolverate con gocce di cioccolato amaro e semi di lino: servite con i mirtilli a parte.
Questa ricetta originale è stata creata appositamente per celebrare la “Coppola Storta”, una bella idea della nostra amica Barbara, che ha aperto a Torino un negozio pieno zeppo di coppole bellissime, per tutti i gusti. Mancavano le “coppole” da mangiare, appunto, e noi le abbiamo fatte! Se avete voglia di cimentarvi nella avventura di fare la pasta in casa, prendetevi un po’ di tempo e dedicatevi a confezionare queste delizie. Potete anche farne qualcuna in più, da surgelare, per le serate in cui non avete nulla di pronto da proporre in tavola.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Per le coppole:
– 150 gr. di farina integrale;
– 150 gr. di semola di grano duro;
– olio EVO;
– 1 pizzico di curcuma per rendere bianco l’impasto;
– sale;
– 1 bichierino di vino bianco per rendere elastico l’impasto;
– acqua calda;
Per il ripieno delle coppole:
– 200 gr. di patate bollite;
– 200 gr. di spinaci bolliti ben strizzati;
– noce moscata;
– sale;
– pepe;
Per il condimento:
– 100 gr. di margarina bio (con oli e grassi vegetali non idrogenati);
– 100 gr. di salvia fresca;
– 2 cucchiai di pan grattato;
TEMPO 60 minuti
COSTO 6 euro
DIFFICOLTA’ *****
PREPARAZIONE
Per la pasta, disponete le farine a fontana sul pianale di legno, e cominciate a lavorarle con le mani aggiungendo il vino bianco, l’olio, la curcuma e l’acqua calda quanto basta. Deve risultare un impasto elastico, non appiccicoso e ben amalgamato. Fatelo riposare mezz’ora. Nel contempo preparate l’impasto, col mixer, mettendo dentro tutti gli ingredienti. L’impasto deve risultare abbastanza compatto, non molle, e se dovesse risultare troppo secco aggiungetevi un po’ di latte di soia o acqua.
Dividetela in due e stendete la pasta sul pianale, in modo da avere due grandi rettangoli. Con precisione, ponete delle palline di ripieno, grandi come una mandorla, distanziati tra loro in modo da poterle poi tagliare della dimensione di una galletta. Completato il posizionamento del ripieno, prendete con molta cura l’altro grande rettangolo e fatelo combaciare su quello sottostante. A questo punto pigiate bene con le dita intorno ad ogni pallina di ripieno, per evitare che durante la cottura si stacchi il ripieno dalla pasta. Prendete un coltello affilato a lama continua, oppure la classica rotella per ravioli zig-zag, e tagliate tra un ripieno e l’altro, a formare dei quadrati grandi come una galletta, appunto. Successivamente piegateli all’interno come un cappello e, per finire, schiacciateli un poco col palmo della mano in basso, come a formare una piccola coppola!
Per il condimento, fate sciogliere la margarina in un’ampia padella, a fuoco lento, aggiungendo le foglie di salvia in abbondanza. A parte, in un padellino, fate dorare, quasi abbrustolire, il pangrattato con un po’ di margarina. Una volta preparata la salsa, scolate le coppole storte direttamente in padella, dopo averle cotte in abbondante acqua salata, avendo cura di farle saltare con molta delicatezza, e servite -se gradito- completando con il pan grattato dorato.
Il Maghreb è l’area più a ovest del nord Africa, che si affaccia direttamente sul mediterraneo e sull’oceano atlantico. Paesi come la Libia, il Marocco, La Tunisia e l’Algeria compongono questa fascia semi-desertica di terra, dotata però di meravigliose spiagge. Qui crescono delle carote molto particolari: poiché vengono coltivate nella sabbia e nelle melme fangose ricche di sali minerali, il loro gusto è molto più intenso e particolare rispetto quello delle nostre carote. Esistono delle varietà maghrebine addirittura rossicce, quasi violacee, che hanno un sapore molto simile a quello della barbabietola. Se riuscite a procurarvele, insieme a del buon cumino, la riuscita di questa semplice insalata sarà garantita. Un tocco di cucina berbera per la vostra tavola, è un’ottima occasione per parlare di terre lontane e deserti ricchi di misteriosi miraggi!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 200 gr. di carote del Maghreb o, in alternativa, carote locali bio;
– 4 spicchi d’aglio scamiciati senza l’anima;
– 2 cucchiai di cumino;
– succo di 2 limoni;
– 1 mazzetto di prezzemolo fresco;
– olio EVO;
– sale;
TEMPO 20 minuti
COSTO 4 euro
DIFFICOLTA’ **
PREPARAZIONE
Dopo averle bollite, tagliare le carote a fiammifero, non troppo sottili. A parte preparate con il mixer un’emulsione di olio, limone, sale, aglio tritato. L’emulsione deve risultare liscia e uniforme. Solo a emulsione completata, unite il prezzemolo per sminuzzarlo in pezzetti non troppo piccoli. Condire le carote con il composto e completare con 2 cucchiai di cumino secco. Servite a temperatura ambiente.
A Roma c’è un famoso ristorante, da “Er Faciolaro”, a due passi dal Pantheon, dove bieta (coste) e i fagioli la fanno da padroni! Tralasciando gli aspetti un po’ pecorecci di tale locanda per turisti, che comunque vi raccomando, mi ha incuriosito questo connubio tra fagioli e bieta, che spesso vengono serviti come contorno. Allora abbiamo pensato di riproporre questo abbinamento sul crostone bruschettato integrale, con l’aggiunta di un po’ di peperoni affumicati. Il risultato, inutile dirlo, è stato veramente eccezionale: un crostone ricco di sapori, sostanzioso e stuzzicante, anche ottimo come panino, usando una seconda fetta di pane a “chiusura” di questa piccolo scrigno di sapori!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 200 gr. di fagioli borlotti freschi già bolliti;
– 100 gr. di peperoni affumicati sulla fiamma del gas;
– 100 gr. di bieta (coste);
– 4 spicchi d’aglio;
– 4 fette di pane integrale bio;
– olio EVO;
– sale;
TEMPO 10 minuti
COSTO 4 euro
DIFFICOLTA’ **
PREPARAZIONE
Dopo averla bollita, fate saltare la bieta in padella, ovvero “ripassatela” con aglio e olio, rendendola leggermente croccante e asciutta. A parte insaporite i fagioli, già bolliti, in padella sempre con olio e aglio. Filettate i peperoni affumicati sulla fiamma del gas, avendo cura di rimuovere la pelle e i semini all’interno. Abbrustolite nel forno le fette di pane, ricordandovi di girarle per renderle croccanti uniformemente. Toglietele dal forno e sfregatele con gli spicchi d’aglio scamiciati. Fate una corona di bieta sul crostone, al centro ponetevi i fagioli e a lato un filetto di peperone. Fate ancora un giro di olio sul tutto, e servite calda in tavola.
Niente di più fresco, colorato e invitante di questa composizione vegetale sulla vostra tavola che ha bisogno di un “colpo di sole”! Gli asparagi, o meglio l’Asparagus officinalis, già coltivato dagli egizi, è notissimo da centinaia di anni per le sue proprietà diuretiche e curative per il nostro sistema urinario, con altissimi poteri antinfiammatori e disintossicanti. Contiene moltissimo acido folico, rutina, manganese e vitamina A. Non perdetevi questo toccasana vegetale per il vostro benessere e gustateli in questa alternativa versione in carpaccio di limone, totalmente vegana!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 800 gr. di asparagi bio;
– 2 scalogni;
– 3 limoni bio;
– 1 cucchiaio di senape dolce;
– 4 cucchiai di olio evo;
– 1/2 cucchiaio di sale grosso;
– pepe;
TEMPO 30 minuti
COSTO 8 euro
DIFFICOLTA’ **
PREPARAZIONE
Pulite gli togliendo la estremità più dura. Cuoceteli in acqua salata sino a che saranno croccanti e non molli. Lavate i limoni e grattate la buccia di uno di esso soltanto. Degli altri due restanti, ricavate delle striscioline di scorza gialla, avendo cura di non grattare anche la parte bianca sottostante, che risulta amara e non gradevole al palato. A parte preparate nel mixer la salsa con scalogno fresco, sale grosso, senape, olio, il succo dei limoni e la buccia grattugiata di uno di essi e aggiustate di pepe. Fate frullare sino ad ottenere una salsina profumata e uniforme. Disponete gli asparagi sul piatto piano, uno dopo all’altro, conditeli con la salsa ottenuta e guarnite con le striscioline di scorza di limone.
La frutta è uno degli ingredienti più freschi e golosi per la realizzazione di un dessert leggero e ricco di profumi. A volte, però, la forma del dessert è importante, soprattutto quando diventa una festa per gli occhi, grazie ai colori e all’architettura del dolce. Provate questa semplice ricetta: sarà un successo per i vostri commensali e per la vostra autostima!
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
– 2 kiwi biologici;
– 2 pere fibrose biologiche;
– 1 cestino di fragole biologiche;
– 1/2 ananas;
– 1 cestino di mirtilli biologici;
– 8 cucchiai di zucchero di canna;
– succo di 2 limoni;
– 1 bicchierino di rhum secco;
TEMPO 20 minuti
COSTO 8 euro
DIFFICOLTA’ **
PREPARAZIONE
Lavate le fragole e tagliatele a pezzettini, tagliate l’ananas a cubetti molto piccoli e -dopo averli sbucciati- fate la stessa operazione coi kiwi. Lavate i mirtilli. A parte, in una terrina, emulsionate il rum secco con il succo dei due limoni filtrato e lo zucchero di canna, sino ad ottenere quasi una crema liquida. Prendete le pere, lavatele bene senza sbucciarle, togliete il torsolo centrale e ricavate dei dischi molto sottili (2, 3 mm. di spessore, quasi trasparenti), dalla parte centrale delle due pere, quella dal diametro più ampio. Ricavate circa 16 dischi sottili, che serviranno come separatore tra un tipo di frutta e l’altro. Con le parti restanti di pera, dopo averle private della buccia, ricavate dei dadini di polpa. A questo punto, procuratevi dei coppapasta a forma cilindrica, ovvero quelle specie di “formine” in acciaio, ideali per impiattare riso, pasta, aspic o dessert, alte come un bicchiere nel nostro caso, senza fondo, che ci permettono di costruire la torre dandoci la possibilità di compattare bene la frutta e di sfilare poi il nostro dessert mantenendo bene la forma. Mettete i 4 coppapasta in un piatto, e cominciate a mettere a mollo nella salsa al rum i dischi di pera. Prendete delle coppette separate e conditevi, in ognuna di esse, la frutta tagliata e i mirtilli separatamente, con la salsa al tum. Da ogni coppetta, prenderete i singoli tipi di frutta per costruire gli strati della torre. Cominciate mettendo sul fondo di ogni coppapasta un disco di pera, poi uno strato di fragole, un disco di pera, il kiwi, un disco di pera, la pera a pezzetti, e via dicendo, Completate la sommità della torre con i mirtilli. Mentre componete la torre, abbiate l’accortezza di premere e compattare bene ogni strato con le dita, affinchè la torre possa acquisire stabilità. Una volta completata la vostra formina, mettete in frigo almeno per 2 ore nel ripiano più in alto, dove il freddo è più persistente. Quando sarà il momento di servire, impiattate ogni singola torre in un piatto, sfilando con molta attenzione il vostro coppapasta. Bagnare con la salsa al rum che sarà colata sul fondo del piatto messo in frigo, spolverare con un pò di zucchero di canna o a velo e servire in tavola.