Archive for the ‘salse e condimenti’ Category

#150 Una delizia da Menorca: Oliaigua

La Spagna, le isole… le Baleari… Ecco per voi una delle ricette più popolari e semplici, ma allo stesso tempo gustose, della cucina menorchina. Pronti per un antipasto o un aperitivo profumatissimo e piccantino?!

  • 1 kg. pomodori maturi
  • 200 gr. cipolla
  • 2 peperoncini verdi
  • 4 spicchi d’aglio
  • olio
  • prezzemolo
  • acqua (circa 1 piatto per persona)
  • sale
  • pane abbrustolito

Tritate finemente la cipolla, l’aglio, i peperoncini e i pomodori.

Fate soffriggere a fuoco dolce la cipolla con l’aglio per circa 5 minuti, aggiungete i peperoncini e quando la cipolla inizia a diventare trasparente (non deve bruciare) aggiungete i pomodori, il prezzemolo ed un pizzico di sale. Lasciate cuocere per circa 20 minuti, sempre mescolando. Quando i pomodori sono cotti – risulta una salsa densa – aggiungete l’acqua e fate scaldare, senza farle mai raggiungere il bollore.

Aggiustate di sale e servite in una bella terrina in terracotta come questa, accompagnata dalle fette di pane abbrustolito.

oliagua

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#145 Pico de Gallo

Il termine “pico de gallo” significa letteralmente “il becco del gallo” e questo condimento si chiama in questo modo perché generalmente, nella cultura popolare messicana, ricorda il modo in cui questa prelibatezza si gusta, ovvero prendendo tra il pollice e l’indice un nachos (triangolino di mais) per recuperare la salsa, proprio imitando l’azione di beccare di un gallo.

Questa salsa “ruspante”, fresca e fatta a pezzettoni grossolani a crudo è quanto di più evocativo ci possa essere per una cena mexican style: usatela per farcire i tacos, per imbottire i burritos o semplicemente affogatevi dentro le nachos come aperitivo e vi tornerà il sorriso!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       4 pomodori sodi non acquosi;

–       succo di 2 lime freschi;

–       1 cipolla rossa o bianca;

–       1 cucchiaino di zucchero di canna;

–       un po’ di coriandolo fresco;

–       2 peperoncini freschi Jalapenos;

–       sale grosso;

–       olio EVO;

TEMPO 10 minuti;

COSTO 4 euro

DIFFICOLTA’ *

PREPARAZIONE

Tagliate a pezzettini i pomodori, avendo cura di eliminare i semi e di strizzare via l’acqua in eccesso. Tritate finemente la cipolla, il coriandolo, i peperoncini (senza semi). A parte, in una bottiglietta, emulsionate l’olio, il succo dei lime, lo zucchero di canna, il sale grosso. Condite in una boule le verdure con l’emulsione e lasciate riposare in frigo circa un’ora. Servite fredda con nachos, burritos o tacos da farcire, anche con fajitas di verdure.

#142 Majonese Vegan e Variazioni sul Tema

La maionese (o majonese) è la salsa regina della tavola, a nostro giudizio: è in grado di accompagnare qualsiasi tipo di cibo a nozze, sposandolo a braccetto delicatamente ma significativamente. Semplice pane, i pomodori, il sedano, le polpettine, le patate… la lista è infinita e tanti di noi farebbero volentieri il bagno in questa salsa la cui origine si perde veramente nella notte dei tempi culinari, anche se molto probabilmente è vera la attribuzione di un certificato di nascita francese.  Tuttavia pare che il nome derivi dalla città di Mahon (Isola di Minorca) dove una certa leggenda attribuisce la scoperta di questa deliziosa salsa proprio a quel mare spagnolo, dove un cuoco addirittura latino scoprì e diffuse questa emulsione speciale. Proponiamo, oltre alla classica versione “base”, anche delle variazioni interessanti per la vostra tavola.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       200 gr. di latte di soia Provamel;

–       50 gr. di olio EVO leggero e non acidulo;

–       200 gr. di olio di riso;

–       succo di 1 limone;

–       sale;

TEMPO 10 minuti

COSTO 4 euro

DIFFICOLTA’ *

PREPARAZIONE

Come avrete avuto modo di notare, gli ingredienti sono semplici e indicati in modo preciso: questo perché solo con questi ingredienti, in queste percentuali e con il latte di soja Provamel possiamo garantire che la majonese riuscirà compatta e deliziosa come deve essere. Se poi la volete più compatta ancora, mettete solo il succo di mezzo limone.

Prendete il bicchiere alto del mixer ad immersione, versatevi il latte di soja, il succo di limone e un po’ di sale. Cominciate a lavorarlo con le lame a filo della superficie, con movimento dal basso verso l’altro, lentamente ma con un certo ritmo, per permettere all’aria di essere incorporata nel composto che state mixando. Cominciate ad unire l’olio di riso versandolo lentamente a filo nel bicchiere del mixer, mentre continuate il medesimo movimento a filo della superficie del composto, affinchè continui ad incorporare aria e possa compattarsi. In tal modo, dopo alcuni minuti, l’emulsione comincerà ad assumere una certa compattezza: finite di unire alla majonese l’olio EVO (50 gr.). Ottenuta la majonese di vostro gradimento, mettete in frigo e lasciate riposare almeno due ore prima di servire.

VARIAZIONI SUL TEMA

Potete, partendo dalla majonese versione “basic”, ottenere la salsa “aiolì” aggiungendo dell’aglio fresco pestato e una manciata di prezzemolo o dragoncello fresco nel mixer alla fine. Oppure per una salsa rosa, aggiungete del ketchup e un goccio di whiskey. Per una salsa tartara suprema, aggiungete capperi, erba cipollina, erbe aromatiche e prezzemolo fresco.

#85 Salsa al Curry Supreme

Cosa si può fare con una semplice salsa al Curry? Praticamente di tutto! E’ una di quelle ricette “base” che vanno bene in tavola per insaporire tantissimi cibi, dalle verdure al riso, a piacimento di chi sta consumando il pasto. Non è molto comune sulle nostre tavole, ma se prendete l’abitudine a farla almeno un paio di volte al mese, vedrete come sarà richiesta dalla vostra famiglia. Consiglio di usare un tipo di Curry classico, dolce e non particolarmente piccante, perché la panna vegetale di questa ricetta ben si sposa con una nota di Curry delicata e leggera. Se desiderate una versione più leggera, togliete la cipolla dagli ingredienti.

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       50 gr. di margarina biologica;

–       2 cucchiai di curry;

–       4 cucchiai di panna vegetale bio;

–       ¼ di cipolla biologica;

–       1 cucchiaino scarso di farina bio;

–       sale;

–       pepe;

 

TEMPO 10 minuti

COSTO 2 euro

DIFFICOLTA’ *

 

PREPARAZIONE

Fate imbiondire la cipolla tagliata finissima nella margarina fusa in un pentolino. Aggiungete il curry e con la frusta rimestate velocemente, a fuoco bassissimo. Aggiungete la panna vegetale e la farina sempre frustando energicamente il composto. Quando si avvicina al bollore, allontanate dal fuoco e aggiustate di sale e di pepe. Se necessario, aggiungete acqua per ottenere la densità da voi desiderata. Rimettete ancora sul fuoco e riportate quasi ad ebollizione. Servite tiepida in tavola con un mestolino, per condire riso basmati profumato, carote al vapore, zucchine e patate al vapore, hamburgers vegetali o polpettine di patate croccanti.

#67 Salsa Culebra Picante

Nei paesi sudamericani, è la “culebra que pica” il pericolo maggiore nelle foreste amazzoniche: ovvero un serpente che ti può “pizzicare” e farti un danno non indifferente, a seconda del veleno che è capace di iniettarti. Ecco allora una salsa che “pica”, ovvero che mozzica la lingua e il palato. Non è per mammolette, anzi: ci vuole coraggio spalmarla sul pane e divorarla ma… per chi ama il genere, è davvero da provare!

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       400 grammi di peperoncini rossi piccanti bio;

–       mezzo bicchiere di olio EVO;

–       4 spicchi di aglio scamiciato;

–       sale;

 

TEMPO 5 minuti

COSTO 3 euro

DIFFICOLTA’ *

 

PREPARAZIONE

Mettete a crudo tutti gli ingredienti nel mixer, avendo cura di lavare i peperoncini e togliere la parte verde. Mixate a lungo aggiungendo olio a filo, sino ad ottenere una salsa liscia e compatta. Ottima spalmata su un crostone di pane integrale caldo, oppure con crostini o grissini. Per chi ha coraggio, ottima anche sulle verdure crude o tipo pinzimonio.

#64 Salsa di Noci “Vegan Taste”

Questa salsa della cucina ligure è veramente versatile e soprattutto energetica: contiene tutto il meglio dei principi contenuti nelle noci, le loro sostanze nutritive, il loro preziosissimo olio ricco di minerali importanti per il nostro organismo. Una volta preparata, si presta per essere conservata qualche giorno in frigo o congelata in monoporzioni. Da notare che nella versione classica questa salsa prevede la panna ma, con la sostituzione di questo ingrediente di origine animale con pane ammollato nel latte di soia, sfido chiunque a capire che non è stata realizzata con la panna. Una salsa, questa, molto utile per servire qualcosa di speciale in tavola, fatto con le vostre mani, per dare quel tocco di “esclusività” alle vostre portate e garantire il successo e la riuscita dei vostri manicaretti!

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       250 grammi di noci senza guscio bio;

–       50 gr. di pinoli bio;

–       1 spicchio di aglio;

–       1 tazza di latte di soia;

–       1 grande fetta di pane integrale con mollica e crosta o un panino intergrale;

–       sale;

–       olio EVO;

 

TEMPO 15 minuti

COSTO 6 euro

DIFFICOLTA’ *

 

PREPARAZIONE

Mettete a mollo la fetta di pane integrale nel latte di soia per almeno un’ora, avendo cura che sia tutta coperta. Fate velocemente tostare i pinoli in padella, che diventino abbronzati. Mettete nel mixer le noci, i pinoli, il pane scolato dal latte di soia, l’aglio, sale e olio e frullate secondo il vostro gusto. Se volete una salsa più fluida, aggiungete il latte di soia rimasto nella tazza. Ottima per condire la pasta, si presta bene anche per accompagnare le pere tagliate a fettine sottili, oppure in una insalata di patate e mele. Suprema come guarnizione per le torte salate al forno!

 

#56 Ragù Vegano

Il ragù, grande risorsa di tradizione italiana, inebria da sempre col suo profumo tutte le cucine dello stivale che si rispettino. Il ragù ci rimanda dritti alla nostra infanzia, a quel fuoco che lento faceva sobbollire il sugo in pentola, per lunghe interminabili ore, facendoci desiderare che venisse presto l’ora di pranzo per gustarlo appieno sulla pasta o, la domenica, nelle lasagne e pasta al forno. Ma come fare il ragù senza la carne? E che gusto avrà? Ebbene, devo confermare che si può fare, eccome, e che il gusto così delizioso del ragù non deriva certo dalla carne (che nella sua versione “classica” è ben camuffata da altri sapori) ma dal resto degli ingredienti e dalla lunga cottura. Ognuno ha il suo metodo per fare il ragù, in ogni casa ha un sapore differente ma unico. Qui vi diamo la nostra versione, speciale e prelibata, che potete preparare in grande quantità e poi surgelare in porzioni più piccole, per avere sempre un sugo pronto e genuino nel quale far saltare la vostra pasta, naturalmente vegan!

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

– 300 gr. di tofu;

– 1/2 litro di passata di pomodoro bio;

– 4 cucchiai di triplo concentrato di pomodoro;

– brodo vegetale;

– 2 carota;

– 2 costa di sedano;

– 1 cipolla bionda grossa;

– 1 spicchio d’aglio;

– olio EVO;

– mezzo bicchiere di vino rosso;

– pepe nero;

– sale;

 

TEMPO 60 minuti

COSTO 6 euro

DIFFICOLTA’ **

 

PREPARAZIONE

Tagliate il Tofu e “macinatelo” con la forchetta in pezzetti piccoli e irregolari. Togliete il filamento dalle coste di sedano e tritatelo nel mixer finemente insieme  all’aglio, la cipolla e la carota. Prendete una padella dal bordo alto, ponetevi l’olio e fate soffriggere vivacemente tutte le verdure tagliate. Aggiungete il tofu macinato e sfumate con mezzo bicchiere di vino rosso. Una volta che l’alcol del vino è evaporato, incorporatevi la salsa di pomodoro, salate e aggiustate di pepe. Portate ad ebollizione con fiamma alta, coprite con il coperchio e abbassate al minimo la fiamma. Continuate a cuocere per almeno 50 minuti, aggiungendo del brodo vegetale in cui avrete sciolto il triplo concentrato di pomodoro. Fate restringere la salsa alla giusta compattezza, togliete dal fuoco e utilizzate per condirvi la pasta o per comporre le vostre lasagne al forno.

#018 Salsa Verde Piemontese Vegan (bagnèt verd)

In genere la salsa verde piemontese, quella classica che prevede anche le acciughe, viene utilizzata con bolliti di carne e pesce. Ma questa gustosissima salsa, in realtà, si presta a ben altri utilizzi, molto più gustosi: un cucchiaio di salsa verde su di una patata bollita fumante, sulla verdura grigliata, come melanzane, peperoni o pomodori, è una vera delizia. Anche sul pane caldo è eccezionale. Vi consiglio di prepararla quando in tavola offrirete un pinzimonio o un trionfo di verdure bollite: rappresenta un modo sfizioso e saporito di gustare le vostre verdure. Semplice e veloce, se coperta da un filo di olio, dura in frigorifero anche una settimana intera.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

– 1 cucchiaio di aceto bianco
– 1 spicchio di aglio di media grandezza
– 6 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
– sale
– una spolverata di pepe nero
– 80 grammi di prezzemolo fresco pulito (solo le foglie)
– 1 cucchiaio di mollica di pane

TEMPO

15 minuti

COSTO

3 euro

DIFFICOLTA’

*

PREPARAZIONE

Lavate il prezzemolo sotto acqua corrente, ed asciugatelo in un canovaccio da cucina. Nel mixer, mettete l’olio, l’aceto, il prezzemolo, la mollica di pane e l’aglio. Frullate sino ad ottenere una crema fluida e ben amalgamata, di un verde brillante. Aggiustate di sale e di pepe. Se volete una versione dal gusto più deciso, unite anche dei capperi in salamoia.

#015 Besciamella Vegan 100% vegetale

La besciamella è una salsa o, meglio, un ingrediente fondamentale per la preparazione di certi piatti. Pensiamo alle lasagne ai carciofi o alle zucchine, cannelloni e timballi, risotti e pasta,  ma ancora in tantissimi altri piatti sia della cucina italiana sia della cucina francese. Risulta però molto pesante e calorica nella sua versione base, con burro e latte, mentre la alternativa vegan è perfetta per la preparazione di ogni piatto dove la presenza della preziosa “salsa bianca” (così si chiama nei paesi anglosassoni) è quel tocco che amalgama i sapori e rende unico il piatto. Questa versione può essere preparata per essere utilizzata immediatamente, oppure in un secondo tempo, in quanto si conserva in frigo per 2-3 giorni, con l’accortezza –al momento dell’utilizzo- di stemperarla nuovamente nel tegame a fuoco lento con un po’ di brodo vegetale. Esiste anche sul mercato già pronta, ma attenzione sempre agli ingredienti: leggete bene le etichette sino in fondo perché, a volte, nonostante sia venduta come besciamella vegetale, contiene tuttavia dei derivati del latte. Poiché la preparazione richiede tra gli ingredienti il brodo vegetale, potete prepararlo direttamente nel modo classico, oppure utilizzare quello già pronto o il dado.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

– 60 gr. farina bianca o farina di riso;

– 60 gr. margarina vegetale di qualità;

– mezzo litro di brodo vegetale;

– noce moscata;

– pepe

– sale

TEMPO

20 minuti

COSTO

5 euro

DIFFICOLTA’

**

PREPARAZIONE

Fate sciogliere lentamente la margarina in una pentola antiaderente dal bordo alto, a fiamma bassissima, mescolando continuamente.  Togliere dal fuoco ed aggiungere la farina con un colino, in modo che non si formino grumi. Aiutarsi con una frusta utilizzata in modo energico per rendere il composto fluido. Versare il brodo caldo a filo, lentamente, continuando a mescolare con la frusta. Quando la salsa è diventata fluida e senza grumi, rimettere sul fuoco a fiamma bassa e continuare a rimestare, sino a che non raggiunge l’ebollizione. Cuocete ancora per 6-8 minuti, aggiustando di brodo a seconda della consistenza che si vuole ottenere. Completare con il sale, poco pepe e una abbondante spolverata di noce moscata. Cuocete ancora per due minuti, sempre rimestando. La salsa è pronta per essere utilizzata più compatta per la preparazione di ripieni, torte salate e timballi, mentre va bene più “lenta” per lasagne, cannelloni, risotti e primi piatti a base di pasta.

#008 Piccole delizie mediorientali: pinzimonio con hummus

Un viaggio nella cultura culinaria mediorientale non può che aprirsi con questa deliziosa salsa, ricca di proteine vegetali, chiamata  “hummus”, che in lingua araba significa semplicemente “ceci”. Chi ha messo piede almeno per una volta in medioriente, ha avuto sicuramente modo di apprezzare questa salsa delicata e gustosa, servita semplicemente in una ciotola, pronta ad arricchire fette di pane o come alternativa all’olio nel pinzimonio di verdure fresche.  I ceci sono una fonte di energia eccezionale, ottimi per abbattere colesterolo e trigliceridi, ricchi di aminoacidi in grado di stimolare la serotonina (e quindi il buon umore) come il triptofano e l’arginina, sono l’ideale per disintossicare il vostro organismo. Inoltre costano veramente poco e rendono tantissimo nei vostri piatti. L’hummus si può prepare anche coi ceci secchi, ovviamente preparandoli già dalla sera prima con ammollo in abbondante acqua e cottura successiva in pentola a pressione, ma quelli già lessati in barattolo sono decisamente più pratici.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

– 250 gr. di ceci in barattolo (consiglio di acquistare quelli biologici)

– 2 spicchi di aglio dolce, poco forte

– succo di 2 limoni

– 2 cucchiai di tahina (pasta di sesamo, ma se non la trovate omettetela)

– olio di oliva extravergine

– spolverata di peperoncino

– 1 cucchiaino di curry

– una presa di sale non sofisticato

– prezzemolo tritato

TEMPO

10 minuti

COSTO

5 euro

DIFFICOLTA’

*

PREPARAZIONE

Scolate e lavate i ceci, e ripassateli in padella per cinque minuti, dove in precedenza avete leggermente soffritto l’aglio con 3 cucchiai di olio insieme al curry, al peperoncino e alla tahina.  Nel contempo spremete i due limoni, e tenete da parte il succo. Trasferite la padellata di ceci dentro al vostro mixer (chi non lo gradisce, può togliere l’aglio, ma io consiglio di lasciarlo), unite il succo di limone e frullate sino ad ottenere una crema omogenea e compatta. Assaggiate per assicurarvi che il gusto rotondo e dolce dei ceci sia equilibrato rispetto a quello acidulo del succo di limone: proprio il contrasto tra questi due sapori è la garanzia della buona riuscita dell’hummus. Lasciate riposare a temperatura ambiente per mezz’ora e prima di servire aggiungete un filo d’olio e una spolverata di prezzemolo fresco tritato.

Ora che il vostro hummus è pronto, vi consiglio di servirlo come antipasto, componendo un piatto nel modo che segue: mettete la salsa in una ciotola centrale, spolverate con prezzemolo tritato, intorno disponete verdure crude tagliate per il pinzimonio, come radicchio, finocchio, sedano, carote, cipollotti; infine aggiungete delle fettine di pane tostato caldo, dei crackers o dei triangolini di mais, a vostro piacere. Un antipasto ricco, goloso e di sicuro effetto per la vostra tavola!

 

#007 Pesto Vegano

Il pesto alla genovese è un classico della cucina italiana, ormai diffusissimo in tutto il mondo: troviamo il pesto sulla pizza negli Stati Uniti, nelle lasagne in Francia e in altri mille piatti in giro per il mondo. Tuttavia, il modo originario di gustarlo come salsa di condimento per un piatto di pasta fresco, come le trofie o con pasta di grano duro come le linguine, è tipicamente italiano. Le origini di questa salsa pare risalgano addirittura a Virgilio, con il suo moretum, ma è nell’800 che la ricetta prende piede e viene messa a punto come è giunta sino a noi. Fare un buon pesto non è cosa facile: occorre sicuramente un mortaio, tanta pazienza, ed ingredienti di prima qualità. Esistono a livello mondiale molte Università del pesto e, addirittura, diverse sono le competizioni internazionali che ogni anno vengono indette. Pare che nelle ultime sfide, i cuochi giapponesi abbiano avuto la meglio!

L’ingrediente principe è il leggendario basilico, che è una erba aromatica per eccellenza, dalle proprietà incredibili: è un antiossidante potente, aiuta nelle artriti, nei raffreddori e nelle patologie virali. E’ anche utile nel combattere l’invecchiamento cellulare e le dermatiti.

Noi siamo abituati a non considerare il pesto come una ricetta, ma più che altro come un ripiego veloce per quando non sappiamo cosa cucinare ed abbiamo poco tempo. Tirare fuori un barattolo di pesto dalla dispensa è veloce, pratico e il risultato è sicuramente goloso. Non dirò come usarlo, ovvero non mi avventuro nelle varie ricette possibili, ma mi limiterò a dirvi come preparare un buon pesto che, per antonomasia, è una salsa vegetariana e anche vegana per eccellenza, se non aggiungete il formaggio. Infatti, la ricetta ligure originaria, non prevede affatto l’aggiunta di parmigiano o pecorino alla salsa che, peraltro, ne rende più difficoltosa la conservazione. Posso però dirvi come preferisco usare il pesto: trofie fresche, una patata che bolle insieme all’acqua per la pasta e una manciata di fagiolini lessati e croccanti, sono il modo migliore di gustare questa meravigliosa salsa! Nel condire la pasta, fatela saltare in una padella con il pesto precedentemente diluito con acqua di cottura, sino a che non si formerà una salsa morbida ma leggermente rappresa. Occhio al basilico: il migliore –secondo me- è quello che cresce sul terrazzino di mia Zia Oriella a Rapallo, ma non credo ve lo ceda facilmente..

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

– 100 gr. basilico biologico a foglie piccole (quello delle alture di Prà, sopra Genova, sono le migliori ed hanno ottenuto la DOP (denominazione di origine protetta)

–  2 cucchiai di pinoli biologici italiani

– 4 spicchi di aglio dolce, poco forte

– qualche grano di sale marino grosso non sofisticato

– 1 bicchiere olio di oliva extravergine di qualità (meglio quello ligure, o comunque un olio leggero, che non pizzichi e che non attacchi alla gola)

TEMPO

30 minuti

COSTO

5 euro

DIFFICOLTA’

***

PREPARAZIONE

Le dosi degli ingredienti sono indicative: ognuno ha le sue e il pesto riesce sempre in modo diverso da persona a persona proprio per questo motivo. Pertanto usate gli ingredienti a vostra discrezione, per personalizzare il gusto del vostro pesto e per adeguarlo alle vostre esigenze di cucina. Mortaio e pestello dovrebbero essere i vostri strumenti per preparare il pesto. Usare il frullatore con le lame metalliche ossida e annerisce il basilico, alterando il gusto originario della salsa e contribuisce ad innalzarne la temperatura mentre la preparate. Perciò armatevi di pazienza, e pestate. Introducete nel mortaio gli spicchi d’aglio, il sale e i pinoli, e cominciate a lavorare col pestello sino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungete poi il basilico, o meglio le foglie di esso, dopo averlo lavato delicatamente e asciugato in un canovaccio premendolo leggermente. Continuate con un movimento circolare, deciso ma non troppo violento e comunque siate rapidi, per evitare di scaldare troppo la salsa. Quando le foglie di basilico non sono più visibili, aggiungete l’olio a filo che, oltre a rendere la vostra salsa più cremosa, contribuisce alla conservazione, evitando l’ossidazione del composto. Il pesto deve avere una colorazione verde brillante, non scura, ed un velo di olio in superficie per isolarlo dall’aria e conservarlo meglio. In frigo tiene, se chiuso in un contenitore, anche  20 giorni. Se volete potete porzionarlo e metterlo nel congelatore, pronto per ogni evenienza. Ultimo suggerimento: due cucchiai di pesto nel minestrone a fine cottura lo rendono… golosissimo!

#004 Parmigiano Veggiano

Certo.. fa un pò sorridere, ma di questo si tratta: un formaggio parmigiano 100% vegetale! Sembra impossibile, ma è così. Devo fare una premessa: per me, un buon piatto di pasta non era tale se non era ricoperto da quella bellissima neve salata che è il formaggio parmigiano reggiano. Purtroppo tale alimento, oltre ad essere una vera e propria bomba calorica e colesterolica, ovviamente è prodotto con il latte vaccino. pensate che occorrono circa 16 litri di latte per un kg. di parmigiano, quindi circa 550 kg. per una forma intera. Una quantità enorme. Brevemente, ricordo che le mucche da latte sono sfruttate per 3-5 anni al massimo (poi vengono avviate al macello, per diventare cibo per i cani o i gatti, se troppo vecchie e dure), mantenute sempre gravide per poter produrre il latte, conducendo così una vita di sofferenza e privazioni perchè, ogni volta che nascono i vitellini, questi vengono subito sottratti alla madre senza che possano nemmeno fare la prima poppata, per essere ridotti in angusti box di legno (senza sbarre di metallo che, vista la carenza di ferro, rosicchierebbero per tutto il tempo, rendendo la loro carne rossa e non più rosacea), per essere poi uccisi dopo 10 giorni di vita. Ecco servita la fettina di vitello chiara chiara per i vostri pargoletti… Ecco che, alla luce di queste belle notizie, ci sono molti motivi molto convincenti per evitare di mangiare i derivati del latte, parmigiano compreso. Si, ma come fare per il mio amato piatto di pasta? Come posso gustare ancora i miei spaghetti al pesto senza il parmigiano? Inizialmente ho provato con del lievito di birra in scaglie, che si trova in tutti i negozi biologici, ma il risultato non era esaltante, in quanto si presenta come delle lamelle, salate, e non precisamente gustose anzi, alteravano addirittura il gusto del piatto stesso. Ho cercato e ricercato il modo per sostituirlo e, grazie ai libri di cucina e al web, ho messo a punto una ricetta particolare, che ho chiamato -appunto- “Parmigiano Veggiano”.

INGREDIENTI PER 1 FORMAGGETTA DI PARMIGIANO VEGGIANO

– 60 grammi di pinoli secchi biologici

– 60 grammi di mandorle sgusciate biologiche

– 2 grosse patate non troppo acquose

– alloro

– sale non sofisticato

– olio di oliva di qualità

TEMPO

45 minuti + 2 giorni di stagionatura

COSTO PER 1 formaggetta

5 euro

DIFFICOLTA’

**

PREPARAZIONE

Prendete i pinoli e le mandorle e metteteli in acqua ben fredda per 5 ore almeno, poi toglieteli, asciugateli e metteteli nel frullatore. Frullate sino ad ottenere quasi una polvere finissima di pinoli e mandorle, ma abbiate cura di non scaldare troppo il composto mentre lo sminuzzate: consiglio di interrompere di tanto in tanto il mixer, alternando con dei momenti di pausa. A questo punto, unite dell’acqua e del sale grosso non sofisticato e continuate a frullare con una velocità minore. Abbondate col sale, per dare più sapore finale al vostro Parmigiano Veggiano. Continuate sino ad ottenere come una crema ben omogenea, della consistenza di un impasto per torte, per intenderci, non lento.  Contemporaneamente, mettere a bollire dell’acqua con le patate sbucciate e prive degli occhietti neri, che avrete rimosso prima di lessare. Una volta  pronte, schiacciatele con la forchetta in un piatto ed unite nel mixer, sempre a velocità bassa, per almeno 3 minuti. Togliete il composto dal mixer, e lavoratelo ancora in una terrina con un cucchiaio per altri 15 minuti sino ad ottenere una crema più consistente. Se vi sembra troppo molle, unite un pò di fecola di patate. A questo punto, preparate su di un asse di legno un piccolo letto con le foglie di alloro, e cominciate a lavorare il composto con le mani per dargli la forma di una formaggetta. Consiglio di ungersi prima le mani con un pò d’olio, per evitare che il composto si appiccichi alle mani. Una volta raggiunta la forma desiderata, passate i denti di una forchetta su entrambi i lati, come per dargli la classica vergatura di una formaggetta. Fate riposare almeno due giorni, all’ombra e in un luogo secco, rigirandola di tanto in tanto e ungendola leggermente di olio, come se la stesse facendo stagionare. Se poi abitate nelle valli dove si produce il parmigiano reggiano, potete anche aprire le finestre per fare entrare l’aria e il sole di quelle parti! Una volta stagionata, la piccola forma di Parmigiano Veggiano può essere tranquillamente grattuggiata sulla vostra pasta direttamente, andando così ad insaporire in modo sublime il vostro primo piatto! Indicata anche per le lasagne, gli spinaci, i cavolfiori al forno e qualsiasi altro piatto dove una spolveratina di Parmigiano Veggiano è determinante!

#002 Guacamole lungo un anno!

..eh si.. sarà lungo e difficile questo percorso: scrivere 365 ricette e, soprattutto, provarle e riprovarle per voi non sarà una passeggiata.. ma è un nuovo progetto, l’inizio di un nuovo percorso, un entusiasmante viaggio attraverso la cucina vegana e vegetariana da compiere insieme.. chissà in quanti saremo alla fine! Ma torniamo alla cucina. Mentre fuori nevica nella gelida Torino, mi viene da pensare al tepore che c’è in Messico in questo istante.. terre calde, mari incontaminati, natura selvaggia e… ah! Si! L’avocado!! Ogni piatto tipico messicano prevede comunque l’introduzione di questa magica salsa, chiamata appunto guacamole. Già, ma da dove deriva? Il nome “guacamole” deriva direttamente dalla parola composta “AhuacamOlli”, dove “ahuacatl” , in azteco, è il nome dell’avocado (che in messicano traslittera in “aguacates”), mentre la parola “molli” significa per l’appunto salsa.

L’avocado ha delle proprietà straordinarie, anche se è un frutto un pò grasso e bisogna non abusarne. La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto è la sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi ed Omega – 3. Il contenuto di grassi dipende però dal tipo di avocado, e varia dal 10% al 30%. Per il popolo sudamericano e sudafricano l’avocado rappresenta il sostituto delle olive per gli Europei. L’elemento più rilevante per la salute di chi include l’avocado nella sua alimentazione è l’apporto di acido grasso linolenico e Omega – 3, grassi “buoni” in quanto capaci di stimolare la produzione di colesterolo buono (HDL) e frenare il deposito di quello cattivo (LDL). Con questa proprietà dell’avocado si può diminuire il colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), si può prevenire l’arteriosclerosi e le patologie causate dall’ostruzione del cuore e delle arterie, aggiungendo allo stesso tempo colore e sapore alla nostra alimentazione. Ma gli effetti positivi non sono solo per il cuore: l’avocado è anche ricco di fitonutrienti, elementi antiossidanti che aiutano a liberare la cellula dai radicali liberi.  Un altro aspetto positivo a favore dell’avocado è il suo ricco contenuto di Vitamina A: 14 mg di vitamina A per 100 grammi di parte commestibile (7 volte più dell’ananas). È inoltre ricco di vitamina E, ed entrambe le vitamine sono forti antiossidanti, che aiutano specialmente contro l’invecchiamento della pelle e la sua elasticità.

Il segreto per la riuscita di questa ricetta è utilizzare degli avocados ben maturi, quelli che al tatto fanno un pò sprofondare i polpastrelli per intenderci.

All’inizio di ogni “comida” in Messico vi vengono serviti i nachos, ovvero i triangolini di mais che noi chiamiamo polentine, con questa gustosissima salsa in una bella terrina di coccio. Allora, cosa c’è di meglio in una fredda notte di neve che scaldarsi il cuore (e lo stomaco) con un bel guacamole? Eccovi la ricetta:

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

– 4-5 avocados ben maturi, preferibilmente biologici

– aglio

– cipolle bianche

– peperoncini freschi

– pomodori turgidi

– 1 lime o limone

– sale non sofisticato

– olio di oliva di qualità

– pepe

– nachos (triangolini di mais o polentine)

TEMPO

45 minuti

COSTO PER 4 PERSONE

10 euro

DIFFICOLTA’

***

PREPARAZIONE

Innanzitutto tagliate a metà gli avocados, e rimuovete il grosso osso centrale. Potere conservarli e provare a metterli in un vasetto con dell’ovatta, acqua e un pò di terra, potrebbero infatti germogliare e fare una bella piantina. Sono belli anche puliti e seccati, come decorazione in una bella ciotola o piatto con delle conchiglie come centro tavola. Una volta tagliati a metà, sbucciateli accuratamente, avendo cura di togliere bene tutta la scorza verde. Tagliate a pezzettini e mettete nel frullatore con 3 cucchiai di olio di oliva, sale e uno spicchio d’aglio precedentemente tagliato a pezzettini. Grattuggiate un pò di scorza di lime o limone nel frullatore e aggiungietene il succo. Mondate a parte il peperoncino fresco a piccoli pezzetti, idem fate con la cipolla bianca e coi pomodori, che avrete cura di tagliare a dadini. Togliete il composto ben frullato dal bicchiere del frullatore, ed unitelo in una terrina al peperoncino, alla cipolla e ai pomodori. Lasciate riposare in frigo una mezz’oretta almeno. Servite come accompagnamento al vostro aperitivo o come antipasto insieme alle nachos! Da leccarsi le dita…!!!!!

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