Posts Tagged ‘fecola’

#105 Svizzerina Croccante al Mais

Nell’armadio della cucina ogni tanto si trovano oggetti strani, come quella specie di pressa per fare le famose “svizzerine”, ovvero degli hamburger un po’ più sottili di quelli cui sono abituati negli States. Siccome non vogliamo lasciare nulla di inutilizzato, abbiamo pensato di inventarci questa gustosa combinazione di ingredienti vegan per confezionare una splendida svizzerina d’autore, originale nel gusto e fantasiosa nel bouquet di sapori.  Il successo, una volta nel piatto, dura lo spazio di pochi minuti perché è impossibile non divorarla all’istante!

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       300 gr. di mais biologico in scatola;

–       2 melanzane medie;

–       4 cucchiai di fecola di patate;

–       4 pomodorini ciliegino;

–       10 cucchiai di pan grattato integrale;

–       olio EVO;

–       sale;

 

TEMPO 45 minuti

COSTO 6 euro

DIFFICOLTA’ ***

 

PREPARAZIONE

Tagliate 12 fette di melanzane alte un dito, ed il resto fatele a tocchetti; mettetele nello scolapasta ed irroratele di sale per 20 minuti, pressando di tanto in tanto con la mano per far uscire l’acqua. Trascorso il tempo, sciaquatele sotto l’acqua corrente per togliere il sale in eccesso e strizzatele bene con le mani per asciugarle. Tenete da parte i dischi di melanzane, che impanerete e friggerete alla fine, da servire come contorno.

Nel mixer mettete il mais ben scolato, tenendo da parte due cucchiai di mais che aggiungerete solo alla fine, le melanzane a tocchetti strizzate, la fecola di patate e 6 cucchiai di pan grattato. Mixate bene e aggiungete un filo d’olio. L’impasto deve restare umido ma compatto, asciutto. Solo alla fine, aggiungete il mais restante e i 4 pomodorini a tocchetti, dando ancora 3-4 colpi di lama.

Prendete la macchinetta per le svizzerine, o un coppa pasta se non ce l’avete, e confezionate 4 hamburger rotondi e di uguale peso e misura.

Prendete il wok o una padella larga, mettete un dito di olio EVO, portate a temperatura e friggete le svizzerine, dopo averle impanate nel pan grattato. Aiutatevi con le pinze da cucina per rigirarle, in modo che non si sfaldino. Proseguite con la frittura delle melanzane, impanate nel pan grattato. Servite tutto ben caldo, con fette di limone da spremere direttamente sulla pietanza.

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#103 Gnocco alla Vegana

Perché gli gnocchi di semolino si chiamino “alla romana” resta un mistero: non c’è nessun collegamento ufficiale o nessuna storia che riconduca alla cucina romana questo tipo di gnocco, che gnocco poi non è. Di sicuro resta una prelibatezza, che proprio sovente di giovedì si trovano nel menù del giorno in alcune storiche taverne di Trastevere, in onore del detto: “Giovedì gnocco”! Qui li proponiamo in esclusiva versione vegan, pertanto non scordatevi di portarli in tavola proprio di giovedì!

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       300 gr. di semolino;

–       1 lt. di latte di soja naturale;

–       2 cucchiai di fecola di patate;

–       50 gr. di margarina vegan bio senza grassi idrogenati;

–       parmigiano vegano;

–       sale;

 

TEMPO 30 minuti

COSTO 5 euro

DIFFICOLTA’ **

 

PREPARAZIONE

Mettete il latte di soia a bollire con il sale e, quando comincia a bollire, versatevi lentamente il semolino, mescolando energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Lasciate cuocere per circa 10 minuti, sempre rimestando con la frusta. Togliete dalla fiamma e aggiungetevi la margarina, la fecola e il parmigiano vegano. Versate il composto nella leccarda del forno e aiutatevi con una paletta per ottenere uno strato alto circa 1 cm. uniforme. Con un coppa pasta piccolo o con un bicchiere di 3-4 cm. di diametro ricavate dei dischetti rotondi, che andrete ad adagiare in una pirofila precedentemente imburrata, uno accavallato all’altro. Spolverate con parmigiano veggiano e aggiungete qualche fiocchetto di margarina. Infornate a 200 gradi per circa 20 minuti, sino a che non si formerà una crosticina. Servite ben caldi.

 

 

#102 Pere In Nome Della Rosa

Nel 1300, oltre ad essere i protagonisti assoluti delle misteriose, intricate vicende narrate da Umberto Eco nel celebre romanzo “In nome della Rosa”, i monaci benedettini –nelle abbazie dell’Italia Settentrionale- erano dediti anche alla coltivazione di una pregiata varietà di pere, dette per l’appunto “abate”. Queste sono caratterizzate dall’inconfondibile forma allungata, da una buccia sottile giallo verdognola, dalla polpa succosa ma soda e dal gusto zuccherino e aromatico. Pertanto, un po’ per gioco e un po’ per diletto letterario, vi proponiamo un dessert raffinato, perfetto anche per un romanzo “giallo” con tanto di assassinio, dal momento che il vino rosso caramellato può tranquillamente sembrare del sangue rappreso, profumato alla rosa medievale…

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       4 pere abate bio;

–       150 gr. di zucchero di canna;

–       1 litro di barbera, dolcetto o lambrusco senza solfiti;

–       4 chiodi di garofano;

–       1 bastoncino di cannella;

–       40 gr. di fecola;

–       2 rose;

 

TEMPO 30 minuti

COSTO 6 euro

DIFFICOLTA’ **

 

PREPARAZIONE

Sbucciate accuratamente le pere, senza tagliarle e senza togliere il picciuolo. Ponetele dentro ad una casseruola alta e stretta con il vino, lo zucchero, i chiodi di garofano, la cannella e i petali delle due rose, in modo che le pere siano completamente coperte dal vino. Portate ad ebollizione con fuoco lento per circa 30 minuti, verificando la cottura delle pere con uno stuzzicadenti. Quando saranno morbide ma ancora compatte, toglietele dalla casseruola, ponetele su di un asse, togliete accuratamente il torsolo dal basso e tagliatele a fette sottili, senza separarle tra loro alla sommità, come un’elica di un aereo, ovvero senza perdere la forma della pera. Filtrate il sugo rimasto e fatelo ancora sobbollire con un po’ di fecola e acqua, per addensarlo in un composto caramellato. Servire le pere tiepide ricoperte di caramello.

#94 Bauletto di Noci Vegan al Profumo di Vaniglia

Non amo i dolci sofisticati, nauseanti ed iperdolci. Non ho mai gradito le torte strapiene di creme, scaglie e dalla consistenza molliccia. Per me, la torta deve essere quella casereccia, della nonna, da consumarsi all’ora del the o a colazione, robusta, schietta e sincera. Le torte di compleanno, ricoperte di panna, tutte decorate coi ghirigori e le ciliegine degli anni ’80, mi hanno sempre dato il voltastomaco. Anche la moda di questi anni, del così detto “cake design” è assolutamente ridicola: torte di plastica e legno, immangiabili, zeppe di coloranti, creme al burro, cioccolato plastico e altre amenità, sono per me quanto di più lontano possa esserci da una buona torta. Oggi, vi proponiamo un classico, nella versione vegan, che sicuramente farà felici adulti e bambini: la torta di noci al profumo di vaniglia. Gli ingredienti ve li diamo coi bicchieri come unità di misura, proprio come usavano fare le nostre nonne!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

–       2 bicchieri di farina integrale;

–       1 bicchiere di farina di fecola o maizena;

–       mezzo bicchiere di olio EVO;

–       mezzo bicchiere di noci sgusciate;

–       mezzo bicchiere di uvetta passa già ammorbidita;

–       mezzo bicchiere di acqua calda;

–       mezzo bicchiere di latte di soja o di riso;

–       1 bicchiere di zucchero di canna;

–       1 baccello di vaniglia;

–       margarina bio senza grassi idrogenati;

–       1 pizzico di sale;

–       1 bustina di lievito naturale bio;

–       2 cucchiai di pan pesto integrale;

TEMPO 30 minuti

COSTO 7 euro

DIFFICOLTA’ **

PREPARAZIONE

Si prepara tutto nel mixer, con una facilità incredibile. Per prima cosa, accendete il forno ventilato a 180 gradi per preriscaldarlo. Nel bicchiere di acqua calda, mettete a mollo il baccello di vaniglia dopo averlo aperto e privato dei semi con un coltello e l’uva passa.

Nel mixer mettete le noci e date una prima frullata per sminuzzarle ma non troppo. Unite le farine, lo lievito e mixate nuovamente. Unite l’olio a filo mentre il mixer gira, il latte di soja o di riso, lo zucchero di canna e il pizzico di sale. Scolate l’uvetta e la vaniglia, separandola dall’uvetta, ed incorporate il tutto (acqua + uvetta) nel mixer. L’impasto deve risultare non troppo lento né troppo appiccicato o duro. Se necessario, aggiustate di acqua. Ungete con la margarina uno stampo da plum cake coi bordi alti, mettete sul fondo due cucchiai di pan grattato integrale e fatelo correre per tutta la teglia. Versatevi l’impasto e infornate a 180° per circa 25 minuti. Per capire quanto la torta è pronta, fate la prova con lo stecchino di legno: torta sarà cotta quando questo uscirà perfettamente asciutto pungendola.

#73 Spätzle Sabbiati agli Spinaci con Salvia

Questo è un piatto speciale, della tradizione della Germania meridionale (Svevia e Bavaria) e molto diffuso nel Tirolo, nell’Alto Adige e nel Trentino, oltre che in Svizzera. Spätzle significa “piccolo passero”, perché la forma data a questo gnocchetto piramidale con un pizzicotto delle dita, ricorda vagamente quella di un piccolo e grazioso uccellino. Questa versione vegan, senza uovo, è ottima  per realizzare un primo piatto profumato e sostanzioso. Prendetevi un po’ di tempo e provate a farli in casa, per la gioia dei vostri famigliari e relativi palati!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

250 g di farina integrale biologica;
200 g di spinaci cotti al vapore;
100 ml di acqua;

100 ml di birra;

3 cucchiaini di fecola di patate;
noce moscata;
un pizzico di sale;

INGREDIENTI PER CONDIMENTO

– 4 cucchiai di pan grattato integrale;

– 2 cucchiai di margarina bio vegan;

– salvia;
– aglio;
– olio EVO;

 

TEMPO 40 minuti

COSTO 6 euro

DIFFICOLTA’ ****

PREPARAZIONE

Lavate e cuocete gli spinaci. Prendete il mixer e frullate gli spinaci, un filo d’olio evo, la noce moscate e un po’ di sale sino ad ottenere una crema molto fluida verde brillante. Unite successivamente la birra, l’acqua tiepida, la fecola di patate e ancora un po’ di sale. Prendete una ciotola grossa e versatevi il composto, unendo piano piano la farina e mescolando con le mani, sino ad ottenere un impasto fluido ed elastico. Lasciatelo riposare per trenta minuti e preparate un asse cosparso di farina, sul quale mettere l’impasto. Strappate con le dita dei pizzicotti di pasta e modellateli a forma di piramide con un pizzicotto sulla punta.

Mettete a bollire abbondante acqua salata e, nel contempo, prendere una padella larga dove far tostare il pan grattato integrale insieme ad un po’ di margarina, le foglie di salvia e l’aglio scamiciato. Otterrete un condimento abbastanza croccante e, appunto, “sabbiato”. Calate gli Spätzle nell’acqua quando bolle e scolateli quando vengono a galla con un mestolo bucato direttamente nella padella a fuoco vivo. Fate saltare con un filo di olio in aggiunta e servite belli caldi in una ciotola alta.

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